Una sera di dicembre, una studentessa universitaria straniera viene trovata morta nella vasca da bagno del suo appartamento a Modena. La porta chiusa dall’interno col catenaccio, le vene dei polsi tagliate e un biglietto d’addio fanno pensare subito a un suicidio, ma il commissario Cataldo, vicino di casa della ragazza, nutre d’istinto qualche dubbio. Così, seguendo il suo intuito, osserva dettagli, registra anomalie, ipotizza moventi, ricava i primi indizi, mentre sotto i suoi occhi sfila una piccola galleria di persone – da un pensionato razzista a un professore d’italiano, da una collega di studi alla padrona di casa – tutte legate in vario modo all’ambigua studentessa e ai suoi segreti. Sempre più attento, paziente, incline non solo a fare domande, ma anche, e soprattutto, ad ascoltare, Cataldo dipana dunque la sua indagine, seguendo vari fili, cogliendo contraddizioni, scavando sotto le apparenze. Finché il suo fiuto lo porterà alla scoperta più sconcertante e amara, che chiuderà definitivamente il caso e darà un volto e un nome al vero assassino.